Il progetto

Origini

Progetto CAPIRe è nato nel marzo del 2002 per iniziativa dei Consigli regionali Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana.

Alla base del progetto vi era la volontà di offrire una risposta costruttiva ed originale ad un'insoddisfazione diffusa nei confronti delle tradizionali attività conoscitive svolte in seno alle assemblee legislative. Le critiche più dirette, provenienti dal mondo degli "addetti ai lavori", composto da politici, funzionari, esperti di tecniche legislative e studiosi di diritto costituzionale, erano indirizzate verso il concreto esercizio della funzione di controllo operato dagli organi assembleari. Da più parti si registrava come tale funzione avesse un'applicazione prevalentemente formale e dal carattere rituale; e come, in genere, si fosse dimostrata assai carente nel generare nuova conoscenza circa l'attuazione data ai provvedimenti legislativi adottati e la loro capacità di rispondere a problemi collettivi.

La necessità di rinnovare la funzione di controllo consiliare

All'indomani della riforma introdotta dalla legge costituzionale n° 1 del 1999, e nel pieno del processo di revisione statutaria, è emersa l’opportunità di ridefinire modi e strumenti per rilanciare e dare maggiore efficacia alla funzione di controllo in seno alle assemblee. In questo clima di cambiamenti istituzionali ha preso vita Progetto CAPIRe.

Fin dal primo momento sono stati quattro gli elementi fondanti del progetto.

  • Uno spirito bipartisan

    L'adesione ad una filosofia di tipo bipartisan, che ha visto la presenza, in seno al Comitato di indirizzo, di un esponente di maggioranza e di opposizione per ciascun Consiglio regionale e la cooperazione tra quattro Consigli con maggioranze di diverso colore politico.
  • Il forte coinvolgimento delle strutture

    La ricerca di un forte convincimento e coinvolgimento delle strutture interne, in particolare a livello dirigenziale, e di una loro conseguente partecipazione nella progettazione e nella realizzazione delle esperienze condotte in seno al progetto; partecipazione che in questi primi anni si è tradotta in una continua attività di coordinamento e di confronto in seno al Comitato tecnico del progetto.
  • Un approccio metodologico innovativo

    L'adozione di un approccio metodologico innovativo, maturato grazie al contributo dello Staff di ricerca dell'ASVAPP (Associazione per lo Sviluppo della Valutazione ed Analisi delle Politiche Pubbliche).
  • La creazione di una rete di analisti delle politiche

    La costituzione di un network attivo, mediato da analisti esperti, capace di favorire lo scambio di informazioni, notizie e prodotti in tempi rapidi.

Nei primi anni di vita il progetto ha promosso una serie di attività su tre diversi fronti di lavoro:

  1. Declinare la funzione di controllo nella redazione dei nuovi statuti regionali.

    Stimolare e arricchire il dibattito sugli Statuti

    La costituzione all'interno delle singole assemblee di Commissioni speciali incaricate di redigere i nuovi Statuti ha rappresentato l'occasione per presentare idee originali sulla natura e il significato del "controllo" che dovrebbe essere condotto dagli organi legislativi. Su questo fronte l'impegno di Progetto CAPIRe è stato rivolto a stimolare ed arricchire il dibattito, raccogliendo e maturando riflessioni su come articolare e rendere concreta la funzione di controllo e valutazione nella carta fondamentale della Regione.

  2. Modificare la prassi legislativa corrente per introdurre nelle leggi specifici riferimenti ad attività di controllo e valutazione delle politiche da parte del Consiglio.

    Inserire clausole valutative nelle leggi

    In questi primi anni di attività progetto CAPIRe ha promosso l'introduzione nelle più importanti leggi regionali di "clausole valutative", ovvero di specifici articoli che diano mandato ai soggetti attuatori, in primis agli apparati dell'Esecutivo, di informare i Consiglieri sull'attuazione e i risultati ottenuti dalle leggi approvate. Tali clausole indicano i tempi, i modi e gli obiettivi conoscitivi delle attività di controllo e di valutazione previste.

  3. Attrezzare strutture interne ai Consigli che siano in grado di dare un supporto adeguato all'esercizio della funzione di controllo.

    Strutture interne a supporto delle attività di controllo e valutazione

    Un elemento di essenziale importanza per migliorare i processi informativi è la costituzione di strutture interne che operino al servizio dei Consiglieri a supporto delle attività di controllo e valutazione. Per questo motivo Progetto CAPIRe ha organizzato corsi di formazione rivolti ai funzionari e ha condotto attività sperimentali in collaborazione con il personale degli uffici interni ai Consigli.

Da marzo 2006 la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome collabora e sostiene direttamente il progetto, con un'estensione alle esperienze condotte in seno ad altre assemblee regionali.


 

Sede CAPIRe

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